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La fiaba delle campane silenziose


Ringraziando Francesco Morgese per l'indicazione, adempio volentieri all'impegno che ho preso con Carlo, pubblicando queste belle immagini e queste bellissime parole allo scopo di arricchire lo spirito di tutti.
Roberto Cazzanti
Coordinatore dell'Educandato

C’era una volta un paese di montagna, chiamato Collina, dove da diversi anni i muratori non mettevano in sicurezza il campanile, perché quando le campane suonavano, la costruzione si muoveva.
La gente di quel paese era molto silenziosa e poche volte la si sentiva parlare; a quel punto il sindaco disse: “ Da oggi questo paese si chiamerà PAESE MUTO”.
Gli uccelli erano gli unici, che rompevano quel silenzio di tomba (surreale). Le campane di Collina, ormai non annunciavano più nè le ore che passavano, nè le celebrazioni, nè le morti, nè le nascite, nè le feste; i visi degli abitanti non avevano un’espressività. Un bel giorno di sole ma silenzioso, arrivò un personaggio ignoto che nessuno conosceva. Cominciò a scalare il campanile e si mise a fare dei rintocchi con il batacchio, prima pianissimo poi sempre più forti. Gli abitanti increduli allora uscirono e cominciarono a parlarsi ed il paese cominciò a prendere vita. I fiori cominciarono a germogliare, l’erba cominciò a crescere e in pochi minuti il silenzio si sostituì a un leggero e flebile canto di uccelli, che veniva quasi coperto dalle grida di gioia dei bambini e dal parlare delle mamme, dei papà. Allora arrivarono i muratori e misero in sicurezza il campanile e dal quel giorno la gente che passava in quel paese quando suonavano le campane si fermava ad ascoltare la loro voce possente che risuonava nella valle, ma soprattutto si fermavano a sentire la voce del loro CUORE.

Carlo Alberto Moretti 1^ A Medie “ A. S. 2009/2010”